In Italia, il percorso di transizione rappresenta un passaggio fondamentale per molte persone transgender che desiderano vedere riconosciuto legalmente il proprio genere. Questo processo comporta diverse fasi, una delle principali è la richiesta di riassegnazione di genere, che deve essere formalizzata tramite un percorso legale. Molte persone temono che i costi legali possano rappresentare un ostacolo insormontabile.
In realtà la legge italiana prevede che sia le spese legali (quali il contributo unificato per l’avvio della procedura giudiziaria da versare in favore dell’erario) che i costi relativi alle spettanze professionali dell’avvocato possono essere sostenute dallo Stato grazie al gratuito patrocinio.
Il gratuito patrocinio è un’agevolazione che consente di ottenere assistenza legale senza dover sostenere i costi. In questo articolo, esploreremo come funziona il gratuito patrocinio in Italia, chi può beneficiarne e quali sono i requisiti economici.
In cosa consiste questa agevolazione?
Il gratuito patrocinio è un istituto giuridico previsto dal nostro ordinamento che consente, a chi ha un reddito basso, di usufruire dell’assistenza legale gratuita. Grazie al gratuito patrocinio le persone transgender possono evitare di sostenere i costi per avvocati e altre spese processuali. Questo beneficio è regolato dalla legge italiana e può essere richiesto da chiunque si trovi in difficoltà economiche e non abbia la possibilità di pagare le spese per un avvocato.
Nel contesto della riassegnazione di genere, le persone transgender devono rivolgersi ad un avvocato specializzato per avviare il processo legale di cambio del proprio sesso anagrafico. Le spese legali possono essere considerevoli, ma grazie al gratuito patrocinio, è possibile che queste vengano completamente coperte dallo Stato.
Chi può richiedere il gratuito patrocinio per la riassegnazione di genere?
Il gratuito patrocinio è accessibile a chiunque sia in possesso di determinati requisiti economici, che vengono stabiliti annualmente dal governo. Nel caso di una persona che intraprende un percorso di transizione, l’agevolazione è strettamente legata al reddito della persona che richiede l’assistenza legale e non al reddito dell’intero nucleo familiare. Questo significa che, a prescindere dalla situazione economica della famiglia, sarà solo il reddito individuale della persona transgender ad essere preso in considerazione per determinare l’ammissibilità al gratuito patrocinio.
Per fare domanda di gratuito patrocinio, il richiedente dovrà attestare di trovarsi in una condizione economica tale da non poter sostenere le spese legali. In particolare, il reddito annuo della persona non deve superare una certa soglia stabilita dalla legge.
Soglia reddituale stabilita nel 2025
Nel 2025, per avere diritto al gratuito patrocinio, il reddito annuo della persona che fa richiesta non deve superare € 12.838,01. Questa soglia è stabilita dal Decreto Ministeriale che aggiorna annualmente i limiti per l’accesso all’agevolazione. È importante ricordare che il reddito non si riferisce solo al reddito da lavoro, ma comprende anche altre fonti di reddito, come pensioni o altre entrate economiche.
Nel caso in cui il reddito annuale sia inferiore a questa cifra, la persona potrà presentare una richiesta di gratuito patrocinio al Tribunale, che valuterà la domanda. Se la richiesta viene accolta, le spese per l’avvocato e per le altre spese legali saranno interamente o parzialmente coperte dallo Stato.
Come presentare la domanda di gratuito patrocinio
La richiesta di gratuito patrocinio può essere presentata direttamente al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati del Tribunale tramite il proprio avvocato, il quale dovrà essere iscritto negli appositi elenchi. Per avviare la procedura, sarà necessario compilare un modulo specifico e allegare una dichiarazione dei redditi, come la Certificazione Unica (CU) o la dichiarazione dei redditi dell’anno precedente. In alternativa, è possibile allegare documenti che attestano altre fonti di reddito o di sostentamento oppure un’autocertificazione reddituale sia propria che dei componenti del proprio nucleo familiare che rientrino nello stato di famiglia.
Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati del Tribunale di residenza, una volta ricevuta la domanda, esaminerà la documentazione e, se la richiesta soddisfa i requisiti previsti dalla legge, concederà il gratuito patrocinio in via provvisoria. All’esito del Giudizio, nel momento in cui i requisiti reddituali permangano e rientrino ancora nel limite di € 12.838,01, il Giudice competente confermerà l’ammissione al gratuito patrocinio.
Il Giudice e il diritto della persona
Il Giudice valuta il diritto della singola persona e non considera il reddito dell’intero nucleo familiare. Questo significa che la persona transgender non deve temere che la propria situazione familiare o economica di altri membri della famiglia influisca sulla sua richiesta di gratuito patrocinio.
In altre parole, il diritto di una persona a vedersi riconosciuta la propria identità di genere e a intraprendere un percorso legale per la riassegnazione di genere viene tutelato indipendentemente dalla situazione economica del resto della sua famiglia. Il Giudice, infatti, si concentra sulla persona singola e sul suo diritto a un processo giusto ed equo, proteggendo così l’autonomia e i diritti individuali. Il diritto all’identità di genere rientra nei diritti fondamentali ed assoluti della persona.
L’art. 76 4° comma T.U.S.G., in deroga alla disciplina generale, dispone che, ai fini del rispetto dei requisiti di reddito necessari per l’ammissione al patrocinio a spese dello Stato, si faccia riferimento al reddito del solo richiedente quando “sono oggetto di causa diritti della personalità ovvero nei processi in cui gli interessi del richiedente sono in conflitto con quelli degli altri componenti il nucleo familiare con lui conviventi”.
Al fine di una corretta applicazione della norma e, quindi, per evitare un abuso della sopra citata deroga, occorre individuare quali siano i diritti della personalità riconosciuti nel nostro ordinamento.
Nozione
I diritti della personalità sono diritti soggettivi assoluti e fondamentali della persona, connessi alle prerogative essenziali della persona stessa, funzionalmente diretti ad affermare e garantire esigenze di carattere esistenziale. Sono, pertanto, tutti diritti non patrimoniali, assoluti (Erga Omnes), inalienabili, intrasmissibili, imprescrittibili ed irrinunciabili. Si acquistano al momento della nascita (anche se in talune ipotesi la loro tutela è addirittura anticipata all’evento nascita), e fanno capo a tutte le persone (cittadini, stranieri, apolidi). Essi sono caratterizzati dalla indefettibilità, non potendo mai mancare, e dalla indisponibilità, non essendo in alcun modo trasmissibili. Costituiscono una categoria aperta, in quanto l’evoluzione dei costumi sociali e delle tecnologie porta al continuo accrescimento dei valori della persona con il conseguente moltiplicarsi degli interessi individuali attinenti alla sfera della personalità (esempi dell’affermazione di nuovi diritti e libertà sono: la libertà sessuale, il diritto alla maternità libera e consapevole, il diritto ad una morte indolore e dignitosa).
Perché è importante il gratuito patrocinio per la comunità transgender
Il gratuito patrocinio rappresenta un passo fondamentale per rendere più accessibile e meno oneroso il percorso di transizione di genere. Questo tipo di supporto economico consente di abbattere le barriere finanziarie che molte persone transgender potrebbero incontrare nell’affrontare un processo legale che non solo è emotivamente complesso, ma anche costoso.
L’accesso a un avvocato specializzato nell’iter della transizione di genere, che possa accompagnare la persona lungo le fasi legali della transizione, è fondamentale per garantire che ogni individuo possa esercitare il proprio diritto all’autodeterminazione di genere senza doversi preoccupare degli ostacoli economici.
L’accesso al gratuito patrocinio è legato al reddito individuale della persona e non alla situazione economica della sua famiglia, garantendo il diritto della singola persona di accedere alla giustizia senza barriere economiche.
Se hai intrapreso il percorso di riassegnazione di genere e hai bisogno di assistenza legale, non esitare a informarti sui tuoi diritti e a fare domanda per il gratuito patrocinio, che potrebbe aiutarti a coprire le spese legali senza mettere a rischio la tua stabilità economica.